venerdì 28 settembre 2007

RISPOSTE

Forse l'ho già' scritto.
Da alcuni mesi scrivo e-mail a quelli che mi dicono sono i miei referenti in questa azienda
Ma mai ho avuto una risposta
Mai
Mi chiedo perché
Forse il mio ruolo di venditore è così misero che non la merito? o forse non la merito come persona? o forse non sanno cosa rispondere?
Se fosse giusto l'ultima ipotesi posso pensare che ho avuto sempre ragione e con non sapendo cosa rispondermi hanno preferito tacere sperando che le mio contestazioni si sarebbero affievolite e dopo un po mi sarei stancato di protestare.
Magari non vedevano l'ora che me ne andassi.
Ora ne saranno contenti.
Alla fine del 1998 ho deciso che la persona che mi avevano messo come capo non era in grado di gestire le situazioni ma lui era talmente forte di carattere e deciso che riusciva a far girare la macchina come voleva lui.
Un giorno mi sono stancato davvero, un po' come oggi...
Ho chiamato F.F. e gli ho detto: " Sig. F. mi sono stancato di lavorare con il dott. L.G., non ci riesco davvero più"
Il Sig. F. mi ha risposto " parlane con Lui, non ti resta che andare in mobilità".
Vado dal dott. L.G. e gliene parlo... mi dice "mi congraturo per la decisione, non ci sono problemi, ti farò avere più di un anno di stipendio..."
Così vado in mobilita'
Passano alcuni anni
Per una caso fortuito vado a lavorare con uno che lavora con il Sig. F.F.
C'e' una occasione per incontrare il Sig. F.F.
Mi dice, vieni in macchina con me. Accetto, dopo un po' Lui mi dice "Maled... il giorno che tu mi hai fatto quel discorso e io non ho capito, ci sto rimettendo l'azienda. Vuoi lavorare con me di nuovo ora che il dott. L.G. non c'e' più?
Accetto.
Faccio le pulci all'azienda. Dopo alcuni mesi scopro che dai crediti in realtà manca una cifra ben più alta di quanto io posso guadagnare in una vita di lavoro. Scopro anche il motivo per cui quei crediti non esistono: un errore di gestione dei codici di registrazione degli incassi nel sistema informatico. Panico!
Non passano tanti mesi, l'azienda viene ceduta ad un concorrente...
Non credete che valga la pena sempre di approfondire le situazioni e capire i motivi dei malesseri? Non sarebbe molto meglio????

UNA VENDITA

Per esempio.
Il giorno 10.09 faccio una vendita di circa 3.400,00 €.
Mando a chi di dovere la bolletta nel corso della settimana successiva.
Chi di dovere deve vede se per lui va tutto bene e poi la passa all'ufficio ordini (domanda: il contratto si intende accettato dall'azienda quando viene visto da chi di dovere e poi passato all'ufficio ordini o in un altro momento?)
Queste vendita prevede un costo di trasporto e montaggio di 183,00 €.
Io ho scritto 170,00 €.
Stamattina mi viene data la bolletta e chiamo immediatamente il cliente (Ufficiale dei Carabinieri, Comandante di Unità); dico al cliente che per un mio errore la somma che deve pagare, direttamente a coloro che faranno la consegna, non è di 170,00 €. ma di 183,00; mi risponde che non ci sono problemi, Va bene come gli sto chiedendo.
Riporto personalmente la bolletta a chi di dovere.
Penso: dal 10 ad oggi sono passati 19 giorni, forse non manderanno oggi gli ordini ai fornitori ma li manderanno lunedì, cosi di giorni ne saranno passati 22. Io ho mandato la bolletta alcuni giorni dopo, magari 7, in questo modo la bolletta è stata ferma per almeno 14 giorni.
Va bene che l'errore iniziale è stato mio ma chi controlla aveva ben altro da fare!
in ogni caso ci rimette sempre il cliente!
Leggete il post precedente (dimissioni) per vedere in che modo vengono fatti i controlli o magari devo pensare che esistono controllati di serie A e controllati di serie B?

DIMISSIONI

Ho deciso di andarmene da un'altra parte
Un amico mi ha detto che il tale cerca
Ho cercato il tale, ci siamo incontrati, abbiamo parlato
Poi ci siamo accordati
Ho deciso che e' meglio lasciare questa azienda e provare una strada nuova
Ho dato le dimissioni.
Oggi.
Domenica 30 settembre sarà il mio ultimo giorno di lavoro qui.
Mi chiedete se sono contento?
La risposta è si.
Il primo motivo: la certezza del guadagno. Ve l'ho scritto che il mese scorso il direttore di questo negozio ha preso la decisione di togliermi provvigioni per circa 800,00 €.
Ve l'ho scritto che gli ho mandato p di una e-mail contestando le sue decisioni e non ho avuto nessuna risposta se non nel corso di una riunione del 17 u.s. nel corso della quale, quando ho contestato alcuni aspetti, - oltre a quello che io considero una ingiusta diminuzione delle mie provvigioni - del modo in cui loro si rapportano con noi, Lui mi ha risposto con una minaccia - io almeno così intendo questo scambio di parole:
io: "in base al codice civile, che ho qui, agli articoli.... Voi dovreste... e poi non c'e scritto ne nel contratto che abbiamo entrambi sottoscritto ne su questo capitolo del codice civile che ...
lui: "ma sul codice civile e sul codice penale ci sono anche altri articoli
Per me, questa è una minaccia.
Altro?
Ho saputo che un collega ha buggerato un po' di clienti e di conseguenza anche il nostro datore di lavoro: mi hanno detto che si è incassato un po' di caparre confirmatorie. Alcuni clienti di questo collega sono stati dati ai miei colleghi. Uno mi ha detto a lui 2, un altro, mi ha detto sempre il collega A, ne ha presi almeno 2 e sempre secondo il collega A anche un altro venditore si è preso le vendite, una o due, dice. In questo modo il mio datore di lavoro, credo, è stato buggerato due volte! Credo abbia perso i soldi della caparre confirmatorie indebitamente incassate dal collega ed in più' deve pagare la provvigione a quei colleghi a cui è stata affidata la soluzione della situazione. Almeno posso dire - a sguardo alto e fiero - che a me non è stato dato nessun cliente in regalo.
Però penso: "Magari non sono stato ritenuto in grado di gestirlo o magari io sono di serie "B" o magari non sono simpatico come gli altri!"
Ma si è mai visto che chi rappresenta una azienda e ha la delega a fare decide di dare clienti con certe problematiche a venditori a provvigione e non a venditori a stipendio fisso.
Non vi sembra che anche questo non abbia fatto gli interessi dell'azienda?

mercoledì 26 settembre 2007

LETTERE

Vi confido, ma certamente lo avrete già capito, che su come viene gestito questo punto vendita e su certi atteggiamenti ho molto da dire e obiettare
Per obiettare scrivo - è una novità'? -
Ho scritto varie, non moltissime ma abbastanza, e-mail a colui che era direttore commerciale fino alla fine di luglio; scritte nei mesi. Non mi ha mai risposto. Mai avuto una risposta, ne verbale ne tanto meno scritta.
Dopo ho iniziato a scrivere al direttore del negozio, ma anche Lui, fino ad oggi, non mi ha mai dato una risposta scritta.
veramente mi ha dato, nel corso di una riunione del 17 settembre, una serie di risposte verbali, alla presenza di altri come me e di dipendenti, ma a tali risposte ho formulato delle contestazioni scritte, anche a seguito di una mia approfondita rilettura del contratto che a suo tempo avevo sottoscritto con questa azienda.
Ho contestato gli addebiti, le decurtazioni delle provvigioni, la mancanza di uno stampato che elenchi cosa mi si sta' pagando nel periodo.
Ma le risposte formali non mi arrivano.
Voglio mettere fine a tutto questo.
Nella riunione del 17 settembre ho fatto questa domanda al direttore del negozio: "Se voglio andarmene - dall'azienda - a fine mese Lei mi lascia andare?" La sua risposta è stata "Perché no! (?)".
Siamo a fine mese, le cose non sono diverse, anzi.
Ho la netta sensazione che stiano peggiorando.
Devo decidere cosa fare e comunicarlo. Intanto hanno scoperto, io lo vengo a sapere solo oggi, che un mio collega si intascava le caparre dai clienti e sono tutti concentrati su questo fatto.
Sorprendente!

STORIELLA

La racconto in questo modo:
Un collega sbaglia una cucina - chissa se gli hanno decurtato la provvigione - i clienti vengono dal sottoscritto... e chiedono un po' di articoli, determinati, chiari, veloci
Li seguo
Sanno cosa vogliono e mi dicono che devono arrivare ad una determinata cifra, che e' un abbuono (un ragalo o chissa cos'altro, per gli errori, i disagi, i pianti le lacrime, fate un po' voi..)
Determiniamo il tutto. Scrivo gli articoli, il prezzo dei singoli articoli e il totale, su un foglio
Ora devono avere l'approvazione del responsabile di negozio
Li invito ad andare loro da Lui; mi rispondono che Lui ha detto loro che lo devo chimare io.
Cosi' faccio; velocemente spiego e lui mi dice di fare uno sconto della meta' dell'importo totale.
Lo spiego ai due clienti.
Mi dicono che fino a prima di venire da me, Lui non gli ha detto la meta' di quello che loro subito mi hanno detto di voler raggiungere come valore.
Dico al responsabile di negozio che i Signori non sono d'accordo e che scenderenno da Lui.
La Signora mi dice "Mi sembrava troppo bello e facile" ci salutiamo e loro scendono dal responsabile di negozio.
Non li ho piu' visti.
Poi penso:
Ho lavorato per fare in modo che i clienti, che dicono hanno patito tanti disagi per una serie di errori, avessero quanto mi hanno comunicato di aspettarsi. Ma, io, sono un venditore a provvigione e da questo lavoro non avrei avuto nessuna provvigione.
E penso: "Ma perchè questi clienti non sono stati affidati o seguiti da un dipendente e magari, per fare bene le cose, questo dipendente non e' stato debitamente istruito dal responsabile di negozio alla presenza dei clienti stessi?
Magari in questo modo non si perdeva tempo, magari non si faceva una ennesima brutta figuira e magari io quel tempo avrei potuto dedicarlo a vendere davvero - vendere per guadagnarmi qualcosa"
Penso....

venerdì 21 settembre 2007

PACE

Ho deciso di fare pace con il piccolotto calabrese che mi aveva chiamato "uomo di merda".
L'ho fatto solo per quieto vivere: ma gli ho detto che sono molto risentito con lui per il suo modo di comportarsi.
Trovo detestabile chi si permette certi ateggiamenti.
Lui lo trovo detestabile, così come Lui certamente troveraà detestabile me!
Che ne pensate?

domenica 16 settembre 2007

RIUNIONE

Sono stato assente dal lavoro tutta la settimana per motivi personali, che non hanno nulla a che vedere con il lavoro
Sabato, ieri, sono tornato al lavoro (devo pur vivere e per vivere devo guadagnare, per guadagnare devo vendere)
Una delle prime cose che mi dicono i miei "colleghi" - anche quello per il quale sento una sorta di repulsione per le parole che ha ha usato nei miei confronti e che ieri cercava a tutti i costi di parlarmi - è che hanno indetto una riunione per lunedì alle 14,30; dico che non me ne frega nulla e che se c'e' una riunione non lo devo certo sapere da loro ma da colui che rappresenta l'azienda e ha certamente preso la decisione o è interprete della decisione della direzione
Intanto ci penso su
Ieri chi doveva dirmi qualcosa, nonostante mi abbia visto e parlato più volte non ha detto nulla; la stessa cosa stamattina e ancora oggi pomeriggio quando sono arrivato al lavoro e lui era all'ingresso - mi ha visto entrare
Intanto ci penso su...
Pochi minuti fa (ore 16,55), chiamo il 474 e mi risponde; chiedo se è vero, come dicono i miei colleghi che domani pomeriggio c'è una riunione: conferma. Chiedo perchè non sono stato avvisato, mi dice che l'hanno decisa venerdì pomeriggio (ah!!!!) e che certamente avrebbe avvisato. Ringrazio e penso... magari mi avvisava (come quella volta di Findom. che l'hanno spostata) dopo che ero arrivato alla riunione stessa e poi quando l'anno riconvocata mi ha avvisato un'ora prima!
Pensate che posso credere che non sarei stato avvisato o che magari davvero mi avrebbero chiamato solo un'ora prima?
ehi!!! ma mi ha confermato solo che c'è la riunione non mi ha detto l'ora!!!!!
Avrà certamente cose più importanti da fare!
Grazie!

mercoledì 12 settembre 2007

CUCINE

Questa è una azienda che ha deciso di non perdonare nulla
Loro hanno deciso di farmi pagare tutto, anche quando non sbaglio e anche quando il cliente torna per comprare visto che è stato contento, anche quando loro non spendono un soldo in più per ub cliente...
E io ho deciso di non vendere più cucine
Basta che riesco a guadagnare quanto mi basta per vivere dignitosamente

ADDEBITI AGOSTO

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire
Tra coloro che non vogliono sentire ci sono - questo è storico - i dittatori e i regimi totalitari
Spiegazione: ma è possibile che chi guida il vapore non voglia in nessun modo far si che i carbonieri abbiamo una minima soddisfazione dal gettare carbone nella caldaia?
Mi chiedo cosa costerebbe a chi decide di togliermi una parte dello stipendio dirmelo e discuterne con me - che dò una parte del mio stipendio all'armatore - prima di comunicare all'armatore di quanto denaro lui mi priva a suo insindacabile giudizio.
E poi per sapere quali decisioni ha preso sul mio lavoro devo sempre - tutti i mesi - andare di persona a chiedere, e sempre dopo che mi sono fatto dire qual'è l'importo che devo fatturare
Venerdì scorso mi sono stancato, anche perchè, il denaro di cui ha deciso di privarmi è molto
Sabato gli ho scritto due lettere
Ad oggi, mercoledì non mi ha degnato di una risposta
Bel modo di trattare i carbonieri
manderò le stesse lettere e altre due al direttore del personale e se non basta al direttore generale - che venerdì non ha avuto tempo di parlare con me dopo che mi aveva detto "Ora vado in magazzino, parliamo appena torno"; e se non basta manderò le copie al direttore amministrativo e se non basta ancora le manderò al titolare e se ancora non basta le mando a qualche trasmissione televisiva e se anche loro non bastano per avere un rapporto corretto e in linea con il contratto che abbiamo reciprocamente firmato le manderò anche al "Servizio di conciliazione della camera di commercio della provincia dove lavoro"
Non voglio essere pestato da colui che pensa di poterlo semplicemente fare, poi magari ho torto ma devo essere rispettato come carboniere e come persona!
Le persone devono essere rispettate!
Lo volete capire, voi che guidate il vapore, altrimenti prima o poi troverete una anarchico che come nella famosa canzone del modenese...
Ma sono quasi certo che neanche la conoscete
Voi che guidate il vapore scrivetemi se la conoscete!